- addormentarsi davanti ad un film;
- rispondere ad una telefonata inaspettata;
- comporre un numero di telefono caduto in disuso nella propria rubrica;
- scrivere un messaggio contenente tante parole quanti sono gli umori espressi da un qualunque volto;
- ammirare i raggi del sole cadere a picco sull'asfalto davanti casa;
- fare lo sbadiglio più lungo ed appagante dell'intera settimana;
- riassettare il letto disfatto, contenitore dei sogni che al mattino sfuggono anche alla memoria più acuta;
- ....
Nello spazio dei suoi personali 5 minuti era accaduto che un sole da fare invidia a quello di Ferragosto, capitolasse, nella sua apparente fissità, dietro un cumolonenbo fantozziano che aveva deciso di tirare lo sciacquone di casa, proprio nell'esatto istante in cui l'orma della Signorina Wilson si era impressa sulla terra rossa del campo vicino casa.
A denti stretti e braccia conserte, l'unica corsa che in quel pomeriggio le era stata concessa era quella per raggiungere la macchina che mostrava strenuamente la sua capacità di galleggiare nella pozzanghera che, con una certa rapidità, si era formata attorno alle ruote anteriori.
Nel più banale dei giochi di associazione mentale, una sola era stata la canzone che si era impossesata dei timpani, fino ad allora vuoti di parole, della Signorina Wilson:
Le Nuvole
Vanno,
vengono,
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo,
sembra che ti guardano con malocchio.
Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell'airone
o della pecora
o di qualche altra bestia,
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri.
Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti.
Certe volte ti avvisano con rumore.
Vanno,
vengono,
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto in cui stai.
Vanno,
vengono,
per una vera
mille sono finte
e si mettono lì tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.
-F. De André-
11 commenti:
la vita è una continua discesa e risalita. I momenti di felicità, come quelli di tristezza vanno e vengono. E' tutto di passaggio, mai nulla è per sempre...ed è questa la maledizione e la bellezza...
Le nuvole non si possono fermare, non si può deviare il loro lento vagare.
Le cerchi nelle gionate di sole, le maledici in quelle di pioggia.
Le nuvole non hanno regole perchè non hanno mai rinunciato alla loro libertà di sognare!
Perchè farlo noi?
@Tara Blanche...si hai ragione...il weekend non è stato bellissimo...pazienza! Oggi però è Lunedì, una nuova settimana sta iniziando...e per di più in cielo non ci sono nuvole, ma un sole così prepotente che arde la gola!
@Folltto del Vento ...sai cosa mi piacerebbe? Non femare le nuvole, ma semplicemnte cavalcarle! Che sensazione meravigliosa!
e perchè non ci provi?
@Folletto del Vento Perché cavalcarle potrebbe voler dire, in un secondo momento, solo cadere...
A volte un piccolo volo, cullati dalle nuvole, vale la successiva caduta.
Alcune cicatrici, passato il dolore iniziale, sono piacevoli a portarsi ....
concordo con folletto! Del resto potresti non cadere...la probabilità di non cadere, anche se non altissima, non ti tenta? ;-)
@Tara Blanche, @Folletto del Vento : Avete senz'altro ragione, ma vogliamo parlare del coraggio che da qualche parte dentro di me dovrei trovare? Spesso saremmo spinti dalla massima energia ma il "coraggio" di accenderla, conoscendo l'epigolo, è ancora un ostacolo troppo grande per me...ma ci sto lavrando! :-)
l'unica spinta può essere la consapevolezza di ciò che si potrebbe perdere non tentando. Poi si mette tutto sulla bilancia e si decide sul da farsi ;-) L'unica scelta giusta è ciò che ti rende più felice! :-) Buon lavoro allora ;)
@Tara Blanche Non puoi capire quanto la tua vicinanza mi stia aiutando!! Quando ho aperto questo blog non avrei mai immaginato che trovare delle amicizie proprio qui mi avrebbe portato tanto giovamento! Un abbraccio sincero! :-)
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