Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno
Hermann Hesse.
Così, la Signorina Wilson, aveva rapidamente constatato che in tutta la sua casa c'erano almeno 5 orologi visibili (...quelli nei cassetti riteneva di non doverli considerare perché, nell'arco dell'intera giornata, i suoi occhi difficilmente ne avrebbero appreso l'ora...), ed ognuno di essi, a buon conto, avrebbe segnato per 2 volte l'ora esatta; 10 sarebbero state, invece, quelle in cui, con buona dose di fortunata, avrebbe potuto occupare un preciso angolo della sua casa e in un preciso ed assoluto attimo di verità temporale. Questa cosa, in qualche modo, riusciva a distrarla. Ignorandone l'improbabile ragione, era persuasa dal fatto che il pensiero che avrebbe attraversato la sua immaginazione in quell'incredibile coincidenza di eventi, avrebbe potuto essere assimilato a realtà, prossima o futura che fosse. Tuttavia una considerazione strideva con tutta l'impalcatura di idee che quella mattina l'aveva tenuta occupata: "c'è un solo modo di dimenticare il tempo: impiegarlo".
6 commenti:
altra manifestazione della "relativita' " temporale la puoi provare quando finisci gli zuccheri in maratona troppo presto.... NON TI PASSA PIUUUUUUU!!!!!!!!
saluti,
m.
:-) ma tanto tu non sei super man?!
assumerlo a tempo indeterminato ?
Siiii!! Hai ragione giardigno65! Ben tornato in Via Tal dei Molti e dei Tali ;-)
super man confronto a me e' un dilettante.... ;)
Bravo Marco!!! Ogni tanto la tua identità di super man bisogna pure che la mostri...del resto Eri è, ovviamente, super girl!!!
Posta un commento