04/08/09

La cabala...

Era arrivata, adagiata sulle sue spalle, la stava vivendo, la stava consumando, si stava compiendo: l'ultima settimana a Crepuscolo aveva avuto il suo inizio con la solita sveglia all'alba, seguita da una colazione fugace e un viaggio il cui percorso avrebbe potuto essere recitato a memoria, chilometro dopo chilometro, curva dopo curva e cantiere dopo cantiere!

La Signorina Wilson viveva quella settimana in un turbinio di emozioni: esaltazioni motorie e psicologiche seguite da atterraggi in realtà molto più prossime al senso comune.
Ed era proprio quello, un certo realismo, a venirle meno allorché si avvicinava a vivere una situazione che, a suo prematuro avviso, l'avrebbe portata a confrontarsi in situazioni troppo più grandi di lei...
E questa paura non cessava se non qualche giorno dopo che il pericolo era stato scampato o, peggio, vissuto.
La prospettiva di un periodo di vacanza, tuttavia, le dava la forza necessaria per tirarsi su le maniche a dispetto della T-shirt nera con 3 righe bianche sulle spalle che, quel giorno, indossava.
Il numero della camera d'albergo presso la quale era alloggiata era il 129. Da allora, per la cabala improvvisata della Signorina Wilson, 129 avrebbe significato chiuso per ferie.


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