18/05/10

Paradossi nel collo della bottiglia di Klein...

L'incertezza nella vita della Signorina Wilson stava nuovamente prendendo il sopravvento: si sentiva sbirciata, violata nella tranquillità della sua casa, studiata da due occhi, di natura affatto gentile, che le avrebbero svelato presto una nuova quotidianità.


Tradotto in altri termini, questo avrebbe causato l'interruzione di molte sequenze di azioni ripetitive, e quasi inconsapevoli, su cui si basava una sua qualunque settimana.

Ricamate, con dovizia di particolari, nuove motivazioni e nuovi obiettivi, la naturale "conseguenza costruttiva" sarebbe stata fluire in nuove reti di persone e conoscenze con cui generare altrettante forme di quotidianità.

Consapevole di questo assunto, e con sua incredibile meraviglia, si riscopriva a stringere la presa sul suo odiato pendolare tra Crepuscolo e Luminaria, sui sospiri del Martedì mattina e sui sorrisi del Giovedì sera, sulla stanchezza per una vita che scorreva battendo secondi, minuti ed ore mai totalmente suoi.

La Signorina Wilson era così rapidamente giunta al paradosso più incredibile della sua recente vita che aveva imbrigliato, suo malgrado, in un collo di bottiglia...non una qualunque, ma quella dell'amico Klein : se era stato possibile definire una superificie senza "interno" né "esterno", allo stesso modo, era possibile dichiarare "estrema concretezza" ciò che la sua bocca aveva sempre deprecato come "estrema incertezza".
Ne sarebbe forse uscita?

6 commenti:

Folletto del Vento ha detto...

La cara Signorina Wilson dove però averlo messo in conto: con la sua gentilezza e con la sua innata generosità, ha aperto la porta di casa a chiunque chiedesse di poter entrare, anche fosse solo per una fetta di crostata appena sfornata.
Ma forse non le farà male uscire un pò dalla quotidianità, dall'abitudine, quando sentirà la mancanza del suo bel salotto bianco, sarà certo in grado di tornarci.
Dove sarebbe il "bello" se tutto fosse estremamente certo!

Unknown ha detto...

Caro Folletto leggere il tuo commento questa mattina mi ha fatto veramente bene! Mi hai regalato un sorriso di questo non posso che ringraziarti! Mi tirerò su le maniche come ho sempre fatto...promesso :-) ...al limite se sento di non farcela verrò a fare capolino nel tuo bel bosco ;-)

Anonimo ha detto...

Ogni volta che vengo qui, che passo da queste parti mi sembra di entrare in una casa ottocentesca, dispersa in una radura del bosco, qualche ragnatela agli angoli del soffitto, un profumo di biscotti che proviene dalla cucina... per quale magia, dalla tua epoca, riesci ad arrivare alla nostra sulle pagine di questo blog? Incredibile magia! ;-)

Unknown ha detto...

@kokeicha La magia più grande che esista al mondo: il racconto delle mie giornate vissute un po' tra le nuvole (quelle che si impigliano tra i miei capelli) e un po' calpestando la concretezza del pavimento, asfalto, scale, marciapiedi sotto le suole delle mie scarpe... ;-)

GRETA ha detto...

leggendo le tue prime frasi mi sono sentita come in un dejà-vu...ed anche in uno del tutto recente.
Conosco quella sensazione dell'essere scrutati, o almeno di sentirsi tali...e poi quei....compromessi...a cui dar vita, rinunciando a qualcosa che ci apparteneva, per poter scoprire qualcosa di nuovo. Ed all'inizio non si sa mai se ci si guadagna o ci si perde, ma la verità è che senza tentare non lo si saprà mai. Ultimamente alcuni dei miei familiari ripetono in continuazione "meglio il vecchio che il nuovo" oppure "finché è come era allora va bene"...ecco, io non sono d'accordo. Ciò che il nuovo può portare è si, un rischio, ma un rischio che bisogna correre, per crescere e per scoprire anche lati di sè che non si sapeva di possedere e lati di altri che non si pensava essi avessero..

Unknown ha detto...

@Tara Blache Carissima, il tuo commento è veramente prezioso per me. Temo un qualsiasi "reindirizzamento" della mia vita ma, del resto, mi rendo conto che è inevitabile: sia per le situzioni che si presentano, sia perché quella è l'unica strada che porta verso una conoscenza migliore di se stessi e di quanto ci circonda. Mi tirerò su le maniche come sempre...e speriamo vada bene! Un abbraccio e grazie per la tua vicinanza :-)