18/06/10

Pelle bruciata

Così quell'individuo aveva inghiottito la volontà della Signorina Wilson, la sua tenacia, determinazione, la sua incapacità di gettare la spugna, di aggrapparsi all'ultimo soffio di speranza.

La pesantezza dei passi dello sgradito intruso era percepibile in ogni stanza della sua casa: appendeva  la sua lurida forza alle pareti, smuoveva le tende delle finestre come fossero aperte per far entrare uno sbuffo spavaldo di vento.

Non era in grado, la Signorina Wilson, di andare oltre.
Non voleva.

Era sufficiente avere la forza di dedicare alla decisione che viveva dentro di lei, quelle attenzioni che volutamente vedeva girare in una bevanda analcolica trattenuta tra le sue mani.
Doveva rovesciare quel bicchiere, lasciando che quel liquido amaro e zuccherino macchiasse i suoi vestiti e marcasse la sua pelle con un alone indelebile, come fosse una bruciatura, o semplicemente la voglia, di quello stesso organo, di reagire alla sua sfrontata sottomissione a qualsiasi temperatura circostante, a qualsiasi agente atmosferico...a qualsiasi cosa le piombasse incontrastabilmente addosso.
Con quei pensieri i brividi rafforzavano le sue decisioni.

7 commenti:

fortunecat ha detto...

forse è la situazione assurda di chi vorrebbe un aiuto e invece deve aiutare. capisco perfettamente... :/

Folletto del Vento ha detto...

La pelle è solo uno strato, superficiale, molto, troppo.
Inutile bruciarla, ricresce, spesso più "linda" di com'era prima.
Purtroppo certe ferite arrivano alla carne ed è li che, nonostante la pelle ne possa celare i contorni, l'indelebile segno rimane.
Sii forte, fa in modo che quel marchio diventi un "avviso", non un rimpianto.
Un abbraccio

Unknown ha detto...

@fortunecat ...guarda non ho ancora capito se in realtà ho bisogno di un aiuto...credo certamente che il bisogno di capire e condividere quanto compreso sia la cosa che adesso richiederei di più...

Unknown ha detto...

@Folletto Caro amico mio...anche nel tuo mondo ci sono persone che non parlano? Che non vogliono capire? O anche che rimandano un tentativo di comprensione a non si sa quale lontano futuro....se mai potrà asserci? :-(

Anonimo ha detto...

Ci son momenti in cui rovesciare una bevanda, rompere un vaso... compiere gesti liberatori che sfiorano l'autolesionismo è quasi un'esigenza... la spinta violenta ad invertire la regola; i sentimenti sormontano il corpo!

Unknown ha detto...

@dautretemp...brava...i sentimenti sormontano il mio corpo...lo agitano...provocano una rivolta spesso inconsulta...ma certamente liberatoria nell'attimo in cui è vissuta!

Folletto del Vento ha detto...

Vieni sul mio post "148-Premio Dardos" devi ritirare un meritatissimo premio!