19/09/09

In ascolto...

La Signorina Wilson aveva deciso, in quei giorni, di riempire la sua casa di musica...

Quel disco, così atteso, avrebbe desiderato viverlo sdraiata sul letto: il fianco sinistro del suo profilo, premuto contro il fresco del muro stellato e picchiettato di rosa pesco, il destro, abbracciato al calore di un altro corpo...lo stesso con il quale avrebbe intimamente condiviso il primo vergine ascolto.

Così non era stato...e da allora alcuna scena avrebbe più potuto contenere, contemporaneamente, gli stessi due corpi.

La Signorina Wilson afferrava la sua verità:

1. non credeva nella dilazione del dolore;
2. non credeva nella dilazione della gioia;
3. non credeva nei lieto fine;
4. non credeva nella sua capacità di sopportare il male;
5. non credeva nella lontananza...
6. ...

Ma credeva...

1. nella sua onesta intimità, punto di forza e di debolezza assieme;
2. credeva nel suo viaggio di sola andata;
3. credeva in ciò che sentiva...
4. credeva in sé.

...contro ogni malattia, contro chi non ha la forza di sostenere i propri sentimenti, contro i percorsi a ritroso...avrebbe vinto lei...

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