Come era possibile preservare l'ultimo sottile strato di tessuto che separava, ancorché proteggere, la pelle della Signorina Wilson dal mondo che la circondava?
In quelle giornate la punta dell'indice destro e sinistro si erano insinuate con prepotenza e sistematica ripetitività nelle sue orecchie per permetterle di non sentire.
Avrebbe voluto poter compiere un'azione altrettanto semplice per arrestare anche le frequenze di un dolore pallido, ancora non bene identificato, compreso, accettato, concretizzato...
Ma era lì, e aveva gonfiato le nuvole nel cielo che gravava sopra la sua testa.
La ricerca del silenzio arrestava la sua corsa solo sulle note di un valzer dalla firma orientale...il riflusso di quei suoni stava portando lentamente alla deriva la marea di insoddisfazione appesa all'ombra della Signorina Wilson.
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4 commenti:
ma il silenzio esiste solo se contrapposto al rumore, non credo che sia questa la via da percorrere...
@fortunecat ....sono molto confusa...talmente confusa da essere come anestetizzata verso ogni tipo di cosa...so che prima o poi passerà perché questo è ciò che avviene per ogni cosa da decenni e decenni...continuo a credere in questa millenaria "tradizione"...
Proprio un valzer ... a differenza di quasi tutti gli altri balli, alterna in se momenti passionali ad altri "convulsi". E' un ballo "indeciso" che non trova mai una sua collocazione precisa, se non nell'allegria che comunque trasmette (basta non pensare a quei musoni degli inglesi che danno nome ad un "valzer" triste, ma tu hai scelto un "viennese" ...).
E poi è stato il primo ballo che si è potuto ballare in coppia ...
Se il tuo silenzio viene arrestato da un valzer, immagino tu sia già pronta per altri "rumori".
@Folletto del Vento No no...non sono affatto pronta per nuovi "rumori"...il valzer, con il suo movimento è quello che vorrei fosse seguito da tutto ciò che di "non" buono vorrei mi abbandonasse...
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