"C'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo"
- F. De André -
Si sarebbe potuta definire impercettibile la matassa di sensazioni "conseguite", comprovate, vissute e "sudate" della Signorina Wilson.
Una singolare freddezza, che non lasciava in alcun modo trasudare all'esterno, la attraversava da capo a piedi.
Non era in grado di proporsi in alcun "ruolo" riflessivo poiché quello stralcio di ispirazione che le era rimasto, e che alcuni chiamano disperazione, era in realtà la dolorosa impazienza della speranza non alimentata: il bisogno dell'organismo di prendere coscienza di uno stato nuovo.
I suoi tempi, le sue amicizie, i suoi silenzi, l'organicità della sua precedente vita tornavano prepotentemente a bussare al numero 117 di Via delle Nuove Avventure.
Bastava ascoltare il suono del campanello e, al momento giusto, spalancare la porta e dire: "Benvenuto mondo".
2 commenti:
Drinnnnnn!
Meno domande ed apriamo sta porta.
Ci proverò....sperando di non diventare nel contempo così sorda da non sentire il campanello!!!
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